In Italia, sempre più persone scelgono di organizzare un funerale civile, ovvero una cerimonia non religiosa ma ricca di significato, rispetto e partecipazione. In questi casi, una figura centrale è quella del celebrante laico: un professionista che accompagna la famiglia nell’ultimo saluto, creando un rito su misura, profondo e autentico.
Il celebrante laico non rappresenta una fede o un’istituzione religiosa, ma si occupa di dare voce ai ricordi, ai valori e all’identità della persona scomparsa. È un ruolo che unisce empatia, competenza comunicativa e capacità di ascolto, per rendere ogni cerimonia un momento realmente sentito.
Cosa fa il celebrante laico
Il compito del celebrante laico è progettare e condurre una cerimonia funebre che rifletta la vita e le scelte della persona defunta. In concreto, si occupa di:
- Incontrare i familiari per conoscere la storia del defunto e le sue volontà.
- Raccogliere testimonianze, aneddoti, citazioni o musiche care alla famiglia.
- Scrivere e leggere un discorso personalizzato durante il rito.
- Coordinare gli interventi di chi desidera parlare.
- Guidare la cerimonia con rispetto, equilibrio e umanità.
Ogni funerale civile è unico: può essere tenuto in una sala del commiato, all’aperto, in casa, o in altri luoghi autorizzati. La struttura è libera e può includere momenti musicali, letture poetiche, silenzi condivisi, simboli scelti dalla famiglia.
A chi è consigliata una cerimonia con celebrante laico
Il funerale con celebrante laico è una scelta sempre più diffusa, soprattutto:
- Quando la persona defunta non era credente, o non desiderava un rito religioso.
- Quando si desidera una cerimonia più intima e personalizzata, incentrata sulla biografia e sui valori del defunto.
- In contesti multireligiosi o interculturali, dove il rito laico diventa una soluzione inclusiva e rispettosa per tutti.
È importante sapere che un funerale laico ha lo stesso valore legale di uno religioso e può accompagnare le esequie in ogni fase: dalla veglia al momento della sepoltura o della cremazione.
Come si svolge un funerale civile
Non esiste un unico modello. Tuttavia, la struttura base può includere:
- Apertura: accoglienza e introduzione al rito.
- Ricordo del defunto: discorso del celebrante, letture, musica.
- Interventi liberi: familiari, amici, colleghi.
- Momento simbolico: accensione di una candela, un minuto di silenzio, lettura di una poesia.
- Chiusura: ringraziamenti e commiato.
Tutto viene concordato insieme alla famiglia, nel rispetto dei tempi, delle emozioni e della sensibilità dei presenti.
Chi può diventare celebrante laico?
In Italia non esiste ancora un albo ufficiale, ma esistono formazioni specifiche e percorsi di abilitazione promossi da enti civili, associazioni o imprese funebri. Un buon celebrante laico deve possedere:
- Capacità di ascolto e comunicazione empatica
- Ottime doti organizzative e narrative
- Discrezione, sensibilità e capacità di parlare in pubblico
- Conoscenze etiche e culturali legate al lutto e alla simbologia
Molte imprese funebri collaborano con celebranti professionisti oppure offrono il servizio direttamente.
L’importanza di un rito che rispecchi la persona
Il rito funebre, anche se laico, resta un momento sacro per chi resta. Un buon celebrante riesce a trasformare il dolore in parole che uniscono, in un rito che accompagna, in uno spazio dove la memoria si fa viva.
In un’epoca in cui le forme del commiato si fanno più flessibili, il funerale civile diventa una scelta di consapevolezza: non per rinunciare al rito, ma per renderlo più vicino al proprio sentire.
Conclusione
Scegliere un celebrante laico significa affidarsi a qualcuno che sappia trasformare il silenzio in parole autentiche, il dolore in presenza, il saluto in memoria condivisa.
Se desideri un funerale che rispecchi davvero la persona amata, possiamo accompagnarti nella scelta e nell’organizzazione di un rito civile con la stessa cura e rispetto che mettiamo in ogni nostro servizio.





